Sette film di David Cronenberg

“Sono sempre stato convinto che il corpo è la prima ed essenziale dimostrazione della nostra esistenza. Molto di quello in cui crediamo o che inventiamo è un tentativo di evasione da questa consapevolezza”.Nei corpi e attraverso i corpi si dispiega la potenza visionaria la speculazione cinematografica di David Cronenberg. Malamente classificato come body horror, il suo cinema disturbante è in realtà, come lui stesso afferma, “un’avventura filosofica, un viaggio per capire in cosa consistono l’essere umano e la condizione umana”.

Crimes of the future, uscito in sala da pochi mesi, riprende temi e immaginario delle sue opere precedenti - la tecnologia come medium del desiderio, il corpo come territorio di sperimentazione, l’intrusione chirurgica, l’ibridazione tra naturale e sintetico - e rilancia.

Ponendo il suo ultimo film come (provvisorio) punto di arrivo, la rassegna ripercorre in sette tappe il pensiero e le invenzioni visive di un regista che più di ogni altro ha saputo portare sullo schermo le ossessioni e le più spaventose inquietudini del mondo contemporaneo.