10 novembre 2019

Tornano le domeniche del carbone dei piccoli

Storie che lasciano a bocca aperta, avventure che tolgono il respiro, meraviglie che rapiscono lo sguardo: anche quest'anno il carbone dei piccoli si preannuncia come una miscela esplosiva di emozioni, efficace tanto sui piccoli che sui grandi. La rassegna dedicata alle famiglie che ormai da diversi anni anima i pomeriggi delle domeniche invernali della sala di via Oberdan prende ufficialmente il via 17 novembre, per concludersi - dopo essersi concessa una pausa nelle feste natalizie - il 9 febbraio 2020.

Al carbone dei piccoli ci si commuove, si ride, si resta con il fiato sospeso: dieci (più uno) sono gli appuntamenti in programma quest'anno, cercando come sempre di mescolare prime visioni, successi dell'ultima stagione, grandi classici, scelte più particolari, capaci di stimolare la curiosità dei bambini e liberare la loro fantasia.

Si parte subito con uno dei film più apprezzati della stagione in corso: IL RE LEONE di Jon Favreau (domenica 17 novembre) riprende le vicende di Simba - già portate con successo sugli schermi 25 anni fa - attraverso una tecnica di animazione computerizzata dall'impressionante realismo. Ultimo capolavoro della grande scuola di animazione giapponese è MIRAI di Mamoru Hosoda (domenica 24 novembre), viaggio di un bambino all'interno dei suoi affetti passati e futuri, ai piedi di un maestoso (e magico) albero genealogico. Già presentato all'Oberdan alla presenza del regista in occasione delle Giornate del Cinema d'Essai, torna domenica 1° dicembre DILILI A PARIGI di Michel Ocelot: le raffinatissime figurine del maestro francese ci portano nella Parigi della Belle Époque a seguire la piccola Dilili, impegnata a investigare su una serie di misteriosi rapimenti. All'amicizia tra una bambina e un cucciolo di leone è dedicato MIA E IL LEONE BIANCO, toccante e mozzafiato (domenica 8 dicembre); mentre domenica 15 dicembre è la volta di POMI D'OTTONE E MANICI DI SCOPA, film disneyano amato da generazioni e generazioni di bambini. Dagli autori del Gruffalò domenica 22 dicembre arrivano ZOG & IL TOPO BRIGANTE, due cortometraggi che vedono protagonisti un draghetto generoso e un topolino ghiottone.

Dopo la pausa natalizia, il carbone dei piccoli riprende domenica 12 gennaio con LUPIN III - IL CASTELLO DI CAGLIOSTRO, vero e proprio film di culto che - nonostante i suoi quarant'anni - nulla ha perso della tensione adrenalinica, dell'ironia, del fascino che ne fanno uno dei lavori più apprezzati nella vasta filmografia di Hayao Miyazaki. A seguire le incredibili peripezie di REX – UN CUCCIOLO A PALAZZO (domenica 19 gennaio), i paesaggi di neve e di sogno di TAKARA – LA NOTTE CHE HO NUOTATO (domenica 2 febbraio) e, per concludere SHAUN VITA DA PECORA – FARMAGEDDON (domenica 9 febbraio), una nuova e mirabolante avventura della pecora più amata del mondo dei cartoni animati.

Ai dieci film si unisce come ormai da consuetudine - sabato 25 gennaio - UPSIDE DOWN STORIES, una visione di celebri favole della tradizione "capovolte", animate dagli interventi - rigorosamente in lingua inglese dalle inseganti di Pingu's English Mantova.

10 novembre 2019

verso il mondo nuovo: al cinema la storia del primo dopoguerra

Con la firma del Trattato di Versailles del 1919 si chiude ufficialmente una delle pagine più tragiche della storia dell'umanità, per alcuni storici un'epoca intera. Gli anni immediatamente successivi alla fine della grande guerra si rivelano cruciali: alle speranze di una palingenesi politca e sociale si mescolano sofferenze acuite da sanzioni economiche insostenibili, risentimenti che sfociano in nuovi conflitti. 

Un'indagine cinematografica sulla complessa e frantumata realtà post-bellica è quella in programma da lunedì 11 novembre al cinema del carbone nell'ambito di Verso il mondo nuovo, il ciclo di film e conferenze organizzato insieme all'Istituto mantovano di Storia Contemporanea su temi e questioni sorte nel contesto europeo degli anni venti e destinate a incidere sull'intero Novecento.

La rassegna parte con L'ARMATA A CAVALLO di Miklós Jancsó (lunedì 11 novembre), che ci porta nel pieno della lotta in Russia tra bolscevichi e controrivoluzionari. I prigionieri di guerra ungheresi scelgono di unirsi alla causa comunista (segnando idealmente la strada verso la breve e sofferta esperienza della Repubblica del Consigli), non senza rimanere contagiati dalla brutalità della guerra. Presenta il film Lorenzo Rossi dell'Università dell'Insubria e redattore di Cineforum.

Si prosegue lunedì 18 novembre con LA VITA E NIENT'ALTRO, capolavoro di Bernard Tavernier che vede Philippe Noiret nei panni del maggiore Dellaplane, incaricato del gravoso compito di identificare i caduti senza nome e di scegliere il Milite ignoto da sacrificare alla retorica nazionalista. Lunedì 25 novembre è la volta di un altro maestro del cinema, Carl Theodor Dreyer: GLI STIGMATIZZATI - film tedesco del 1922 - è una tesa denuncia dell'antisemitsmo dilagante nella Russia rivoluzionaria e in tutto l'est europeo. Introduce il film Andrea Ranzato, dell'Associazione di cultura ebraica Man Tovà.

A chiudere il ciclo di appuntamenti è RÉVOLUTION ÉCOLE, il documentario di Johanna Grudzinska che ricostruisce la straordinaria stagione apertasi nel campo della pedagogia europea all'indomani della prima guerra mondiale: Maria Montessori, Celestin Freinet, Alexander Neill e molti altri educatori si scagliano contro la scuola come istituzione repressiva che educa alla sottomissione, proponendo teorie e pratiche volte all'emancipazione dell'uomo e alla costruzione di una cultura di pace. Introduce Francesco Codello, pedagogista e storico dell'educazione.

05 novembre 2019

il miglior film dell'anno

Giovedì 7 novembre è il giorno che i cinefili mantovani attendono da tempo: esce infatti al Carbone 'Parasite', premiato con la Palma d'Oro al Festival di Cannes 2019, recensito con toni entusiasti dalla critica come dal pubblico festivaliero e salutato come il migliore film dell'anno e il capolavoro del regista e sceneggiatore sudcoreano Bong Joon-ho.
Senza fare spoiler, possiamo dire che la trama racconta del primogenito di una famiglia povera che, falsificando alcuni documenti, riesce a farsi assumere come insegnante privato della figlia di una coppia ricchissima. L'incontro fra queste due realtà condurrà a una serie di conseguenze inaspettate, a cavallo fra commedia e tragedia.

'Parasite' è stato il primo film sudcoreano a vincere la Palma d'Oro. Un traguardo reso ancora più prestigioso dal fatto che la giuria gli ha assegnato il premio all'unanimità: non accadeva dal 2013, quando vinse 'La vita di Adele'.

Per il regista e sceneggiatore Bong Joon-ho si tratta di una prestigiosa conferma: a 50 anni compiuti e con l'esordio lungo che risale al 2000, è considerato da tempo uno dei maggiori cineasti viventi, capace di flirtare con il cinema di genere senza perdere un tocco d'autore. 

31 ottobre 2019

Psicomagia - Un'arte che guarisce

Arriva al Carbone  Psicomagia – Un’arte per guarire, ultima pellicola del regista, scrittore e studioso di tarocchi cileno Alejandro Jodorowsky, che mostra nel suo documentario alcuni casi concreti in cui è riuscito ad aiutare persone sofferenti grazie alle sue pratiche curative. E la domanda che sorge spontanea in molti, nel vedere le locandine, è: cos’è la psicomagia?

Spiegare la psicomagia si può. Comprenderla anche, con la giusta dose di buona volontà. Spiegare cos’è (non tanto chi è, perché sarebbe limitante) Alejandro Jodorowski, è invece una difficile impresa. Il cineasta naturalizzato francese ha assunto, nei decenni, lo status di vera e propria icona, instillando gocce di lisergia nel cinema contemporaneo grazie ai suoi film psichedelici, surreali, al di là di ogni definizione.

Basti dire che Alejandro Jodorowsky, le cui esplorazioni del subconscio e dei limiti fra i diversi piani di realtà in cult come  El Topo, La montagna sacra e Santa Sangre hanno lasciato un segno profondo nell’immaginario della seconda metà del XX secolo, è quasi più conosciuto per i suoi progetti mai realizzati – o meglio, il suo Progetto mai realizzato, ovvero l’adattamento di Dune di Frank Herbert, vero e proprio monumento inesistente all’incompiutezza che avrebbe dovuto coinvolgere artisti del calibro di Moebius, H.R. Giger, i Pink Floyd e addirittura Salvador Dalì in veste di attore - che per le opere portate a termine.

Questo, in un certo senso, è emblematico dello stesso pensiero di Jodorowsky e della sua psicomagia, in cui ciò che non è o non è stato può avere più potenza di cio che è o è stato. Ma a questo ci arriveremo a breve. Questa introduzione sul Maestro serve solo per rendere idea della complessità del soggetto trattato, perché parliamo di un personaggio poliedrico che nell’arco della sua prolifica carriera si è dedicato non solo al cinema, ma anche alla saggistica, ai fumetti, allo studio dei tarocchi e, per l’appunto, alla guarigione tramite l’arte.

Nello spiegare che cos’è la psicomagia di Alejandro Jodorowsky, partiamo dalle basi: si tratta, come suggerito poco fa, di una forma di terapia. Ma non una terapia, come la psicoterapia, fondata sulla scienza, bensì sull’arte. E non incentrata sulla parola, bensì sull’azione. O, meglio ancora, sulla performance teatrale.

La psicomagia di Jodorowsky ha, in effetti, una spiccata vocazione teatrale. Non nel senso di portare in scena la finzione, bensì nel senso di ricercare la spettacolarità. I gesti richiesti dal guaritore al suo paziente, sono, infatti, plateali, parossistici. E simbolici.

Ma la simbologia insita nelle pratiche poste in essere dal sofferente non deve essere per forza ovvia ed esplicita, perché il linguaggio parlato dalla psicomagia è quello dell’inconscio. “Non possiamo insegnare all’inconscio a parlare il linguaggio della realtà”, spiega Alejandro Jodorowsky, “ma è la ragione a cui possiamo insegnare a parlare il linguaggio del sogno”.

Il processo curativo tramite frasi, gesti e riti posto in essere dalla psicomagia può allora apparire, dall’esterno, come assurdo. Perché in effetti lo è. Non c’è pretesa di ricorrere a strumenti o procedure “reali”. Semplicemente perché non serve. Non c’è un nesso logico fra il rompere una zucca e il superare un trauma. Ma non ha importanza. Perché ciò che non è reale può avere effetti “molto reali” sulla realtà.

Questa è una verità fondamentale che tanti scelgono di ignorare, bollando ciò che non è razionale o reale come insensato. Ma gli effetti di sentimenti di per sé privi di concretezza nel mondo delle cose, e alle volte creati in maniera artificiale, come paura e paranoia, hanno risultati concretissimi sulle persone e sulle società, come sanno i manipolatori di opinioni.

Allo stesso modo, per la psicomagia quello che conta è la potenza di cui il sofferente carica il gesto che gli è stato chiesto di compiere. È tramite questi “gesti effimeri”, come li definisce lo stesso regista cileno, queste consapevoli finzioni, che Jodorowsky è riuscito a far star meglio molte persone che si erano presentate a lui perché infelici a causa di un trauma, di un blocco psicologico o di una limitazione personale. I suoi pazienti trovano, grazie a queste pratiche, la forza di superare i propri problemi o, al contrario, di accettarli con serenità (il che non è certo un risultato da poco).

Naturale che da una prospettiva puramente razionalista considerare cos’è la psicomagia di Jodorowsky possa far storcere il naso e pensare a certi santoni e guaritori che meriterebbero più che altro l’etichetta di ciarlatani. Chi invece è convinto che il confine fra reale e irreale, verità e bugia, scienza e arte non sia così netto come molti credono, può vedere nella pratica curativa del regista cileno un sincero tentativo di aiutare le persone. In fondo, è tutta una questione di fede.

28 ottobre 2019

Rinviata la proiezione di A taxi driver!

La proiezione di A TAXI DRIVER, secondo film della rassegna K-Cinema dedicata alla nuova cinematografia coreana, prevista per questa sera lunedì 28 ottobre è rinviata a MERCOLEDI' 13 NOVEMBRE, sempre alle ore 21:15. Ci scusiamo per eventuali disagi.

19 ottobre 2019

Benvenuti nell'Antropocene

Più o meno cinquant'anni fa ha avuto inizio una nuova era nella miliardaria vita della Terra: l'Antropocene. Secondo i geologi e gli scienziati dell'Anthropocene Working Group dalla metà del Novecento la presenza umana ha influito sull'ecosistema in modo decisivo, causando alcuni mutamenti irreversibili. Sono questi cambiamenti che toccano la superficie e le profondità del pianeta ad essere documentati in ANTROPOCENE - L'EPOCA UMANA, il film che nasce dalla collaborazione quadriennale tra il fotografo di fama mondiale Edward Burtynsky e i registi Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier, in programma al cinema del carbone martedì 22 e mercoledì 23 ottobre ale 21.15.

Antropocene è un viaggio di straordinaria potenza visiva nelle ferite dell'ambiente che passa per la riserva di Ol Pejeta in Kenya, dove specie protette in via di estinzione subiscono quotidianamente le aggressioni dei bracconieri, per le pianure siberiane inquinate dall'estrazione del Nichel, per le barriere in cemento innalzate dalla Cina per contrastare l'innalzamento del mari, per le cave di marmo di Carrara, per le immense vasche di evaporazione del litio nel deserto di Atacama e per altri, sterminati territori totalmente depredati dall'industria estrattiva e spogliati di qualsiasi risorsa.

Il film ha vinto il Premio del Pubblico all’edizione 2019 del Festival CinemAmbiente ed è sostenuto dalle più importanti associazioni (nazionali e locali) per la difesa dell’ambiente, tra cui Fridays For Future Italia, Extinction Rebellion Italia, GreenPeace, Associazione italiana giovani Unesco e da MyMovies. Media Partners del progetto: Altroconsumo e Lifegate.

Le proiezioni mantovane sono organizzate in collaborazione con Manto-Gas, Parcobaleno e Fridays For Future - Mantova. Martedì 22 introdurrà la proiezione Jacopo Fasani, socio Manto-GAS. Biglietti: 7 euro intero; 5 euro ridotto soci cinema del carbone e associazioni co-organizzatrici, under 25.

16 ottobre 2019

Grazie a Dio

Da giovedì 17 ottobre al Carbone il nuovo film del regista François Ozon – Gran Premio della Giuria al Festival di Berlino – Grazie a Dio. Il film riprende il suo titolo dalle parole testuali dell’arcivescovo di Lione, Philippe Barbarin, alla conferenza stampa sul caso di pedofilia ecclesiastica che nel 2016 ha sconvolto l’opinione pubblica francese: “Grazie a Dio tutti questi fatti sono prescritti”.

Interamente basato sulla cronaca vera, il film di Ozon è sorprendente, un'opera che rispetta i fatti e i nomi reali degli interessati: per questo in Francia ha rischiato, fino all’ultimo, di non uscire, per l’opposizione dei ‘veri’ protagonisti della vicenda.

I soggetti narranti e operanti sono le vittime non rassegnate di un sacerdote stimato e benvoluto, padre Bernard Preynat, colpevole ‘solo’ di aver abusato per anni di decine e decine di piccoli boy scout che assisteva. Le vittime ormai adulte, in successione, hanno il coraggio di riportare a galla quell’incubo che trent’anni prima gli ha segnato la vita, scontrandosi con la vergognosa sordità del cardinale Barbarin, che giusto nel marzo di quest’anno è stato condannato in primo grado a sei mesi con la condizionale per “omessa denuncia di maltrattamenti”.

“Quello che mi ha sconvolto – dice il regista – è che tutti sapevano, che molte famiglie cattoliche praticanti avevano denunciato i fatti e che per trent’anni quel sacerdote sia stato lasciato al suo posto, a contatto con i bambini, libero di fare quello che dichiaratamente faceva – a suo dire – per malattia”.Quello di Ozon è il film di un laico, di educazione cattolica, ‘per e non contro la Chiesa’, come afferma uno dei personaggi. Ma soprattutto è un film, prodigo di tensioni in crescendo, asciutto, antiretorico, costruito su traiettorie intime che approdano a un senso politico.

13 ottobre 2019

Tutto il cinema in inglese di Cinematime

Tanto cinema e solo in inglese. Da mercoledì 16 ottobre torna CINEMATIME, la rassegna organizzata in collaborazione con Wall Street English rivolta a chi vuole apprezzare sul grande schermo i film di maggior successo finalmente in versione originale e magari cogliere l'occasione - prima della proiezione - per una conversazione "cinefila", rigorosamente in lingua! La formula di CINEMATIME prevede infatti alle 21.15 la proiezione e alle 20.30 Cinematime Prep, un momento dedicato a chi vuole far pratica del proprio inglese in cui gli insegnanti di Wall Street Engilsh guidano una chiacchierata su vicende, personaggi e ambienti al centro del film in programma.

Mercoledì 16 ottobre si parte con BOHEMIAN RAPSODY, il film campione di incassi della scorsa stagione che è valso a Rami Malek l'Oscar come Miglior attore protagonista per l'interpretazione di Freddye Mercury. Il programma prosegue il 27 novembre con MARY POPPINS RETURNS, sequel dell'immortale film prodotto da Walt Disney con Emily Blunt che riprende il ruolo che fu di Julie Andrews, per riprendere il 22 gennaio con GLORIA BELL, storia di una donna fragile e insieme indistruttibile interpretata da Julia Roberts. Mercoledì 19 febbraio è la volta di AT ETERNITY'S GATE, con Willem Dafoe nei panni di Vincent Van Gogh, mentre MARY QUEEN OF SCOTS di Josie Rourke (mercoledì 25 marzo) propone una nuova versione della vicenda di Maria Stuart e della sua rivalità con Elisabetta I di Inghilterra. Nel film di chiusura della rassegna - BEN IS BACK, mercoledì 22 aprile - ritroviamo Julia Roberts questa volta come madre di un ragazzo che cerca fiducia e affetto per far ripartire la propria vita.

11 ottobre 2019

Alessandro Rossetto presenta Effetto Domino

Un affresco spietato della provincia italiana. Sabato 12 ottobre (ore 21.15) Alessandro Rossetto torna al cinema del carbone per presentare EFFETTO DOMINO, il suo nuovo lungometraggio presentato nella sezione Orizzonti all'ultima Mostra del Cinema di Venezia. Come in Piccola Patria è ancora il Nord Est protagonista del racconto. Con la consueta sensibilità antropologica, Rossetto ci presenta una società disperatamente votata al lavoro, nella vana speranza di un arricchimento ormai impossibile in un mondo privo di risorse. Uomini e donne si affannano a sventrare un territorio, a sovvertire quasi le leggi della natura in ragione di una speculazione edilizia che non ha più nemmeno la scusa di accompagnare lo "sviluppo", ma che cerca nel business delle case di riposo l'ennesima opportunità di saccheggio. Una lotta di tutti contro tutti sullo sfondo di scenari più che attuali: la globalizzazione del capitalismo, l'inesorabile invecchiamento della popolazione, la dissoluzione dei legami comunitari. Il cast comprende Marco Paolini, Diego Ribon, Mirko Artuso, Roberta Da Soller, Lucia Mascino e Maria Roveran, co-autrice e interprete anche delle musiche del film.

10 ottobre 2019

Si apre il tesseramento per Cultura alle 16 e 15

Da venerdì 11 ottobre prende il via il tesseramento per Cultura alle 16:15, l'intenso programma di film, concerti, reading, conferenze e visite guidate alla città riservato al pubblico over 65 in orario pomeridiano e realizzato con il sostegno del Comune di Mantova. Tredici appuntamenti filmici, dal 23 ottobre fino all 23 aprile,  intrevallati dagli interventi  realizzati in collaborazione con Oficina OCM e Associazione degli Amici dell'Orchestra da Camera di Mantova, Biblioteca Mediateca Baratta e Archivio Storico del Comune di Mantova, Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani.

Le tessere hanno il costo di 25 euro e possono essere acquistate presso il Cinema Oberdan:

- il lunedì dalle 14.30 alle 17.30;

- dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30, oppure direttamente sul luogo in occasione delle attività.

Al momento dell’iscrizione gli interessati alle proiezioni dovranno indicare il giorno (mercoledì, giovedì o venerdì) e il posto a sedere prescelto.