28 febbraio 2019
L'arte dell'ikebana per il carbone dei piccoli lab
Cambio di programma per il carbone dei piccoli lab: CIAK, SI STAMPA!, il laboratorio di stampa a caratteri mobili previsto per sabato 2 marzo è stato annullato. Presto vi daremo comunicazione del workshop che terremo in sostituzione intorno alla metà di maggio. Sono già aperte invece le iscrizioni di LINEE, FIORI, FOGLIE, COLORI, il laboratorio di ikebana di sabato 16 marzo condotto da Jenny Favari. Per prenotarsi basta compilare il form disponibile a questo link.
28 febbraio 2019
Incontrare lo sguardo: dal 9 marzo la rassegna sull'autismo
Come si vive insieme all'autismo? INCONTRARE LO SGUARDO, la rassegna organizzata dal cinema del carbone e Area Blu che prende il via sabato 9 marzo, presenta tre storie esemplari che ci permettono di affrontare gli interrogativi e superare i luoghi comuni che si accompagnano a questo tema. Dalla storia di Temple Grandin, vera e propria icona della condizione autistica che ha saputo riconoscere un talento nella particolarità della sua mente (TEMPLE GRANDIN. UNA STORIA STRAORDINARIA - 9 marzo), agli adorati cartoni animati che Owen usa per comunicare con i suoi familiari (LIFE, ANIMATED - 23 marzo), fino al viaggio verso l'amore intrapreso da Enea insieme ai suoi amici (THE SPECIAL NEED - 6 aprile), i tre film ci portano a conoscere le sfide, i desideri, le incomprensioni con cui si confrontano ogni giorno le persone autistiche e quelle che stanno a loro intorno. Prima di ogni film vi sarà una breve presentazione a cura dello staff di “Area Blu”.
25 febbraio 2019
Si apre il sipario sui dialoghi di teatro
"Mi piace descrivermi come Artigiano Disadattato che vuole essere un Artista. Artigiano perché costruisco un personaggio o scrivo una storia come se fosse una cosa alla quale dare cura e aggiungere pezzo per pezzo (...). Poi mi definisco Disadattato, perché non ho un metodo oppure una tecnica precisa, perciò ogni volta per arrivare ad un personaggio, a scrivere un testo, faccio molta fatica e ci arrivo per vie sempre diverse e spesso casuali".
Attore, autore, regista, ex-meccanico artigliere, premio Ubu 2016 come migliore novità drammaturgica per Geppetto e Geppetto, Tindaro Granata inaugura la stagione dei DIALOGHI DI TEATRO CONTEMPORANEO al cinema del carbone. La stagione che porta in scena i protagonisti del teatro italiano a parlare del proprio lavoro e dei misteri dell'arte drammaturgica e della recitazione apre lunedì 25 febbraio con l'artista siciliano, a Mantova in occasione dello spettacolo LA BISBETICA DOMATA per la regia di Andrea Chiodi, in cui interpreta la parte della protagonista.
I DIALOGHI - condotti quest'anno dal critico teatrale Nicola Arrigoni - proseguono giovedì 4 aprile con TALK SHOW SOTTERRANEO (con i Sotterraneo), lunedì 6 maggio con MARIA E LE ALTRE (con Maria Paiato) e mercoledì 29 maggio con UTOPIE PRATICABILI (con Lino Guanciale).
25 febbraio 2019
Ti porto io: un film sul cammino di Santiago
Il cammino di Santiago diversamente percorso. TI PORTO IO - in programma al carbone mercoledì 27 febbraio in doppia proiezione (18.15, 21.15) - racconta la storia di un viaggio che già normalmente si carica di significati umani e spirituali eccezionali, ma che nel caso di Justin e Patrick diventa una prova di amicizia, un reciproco "spingersi" a diventare persone migliori. Justin, a causa di una malattia invalidante, è infatti costretto su una sedia a rotelle: gli 800 chilomteri sono dunque l'occasione per i due amici per rinsaldare il rapporto che li lega, per scoprire i propri punti deboli, per capire che cosa si può ricevere dalla vita. Le proiezioni sono organizzate in collaborazione con Gli Scarponauti - Turismo attivo.
10 febbraio 2019
Vivienne Westwood: per un carbone punk!
Il ritratto intimo e dirompente di una delle artiste più controcorrente e militanti della moda internazionale. Annunciato e celebrato da tutte le riviste fashion, da giovedì 21 febbraio arriva al cinema del carbone WESTWOOD: PUNK, ICONA, ATTIVISTA, il documentario di Lorna Tucker dedicato a Vivienne Westwood, stilista di fama mondiale, nome legato indissolubilmente alla leggenda dei Sex Pistols e oggi impegnata in prima fila nelle battaglie a favore dell'ambiente.
"Durante le riprese di questo film" ha dichiarato la regista, "non c’era niente di più stimolante della storia di Vivienne. Il modo in cui ha condotto la sua esistenza (...) fino aemergere, grazie alla sua forza e alla sua determinazione,come la più grande fashion designer d’Inghilterra è una vera forma di ispirazione. Per noi il messaggio più importante da trasmettere con questo documentario è che se vuoi fare qualcosa, devi farlo e non mollare mai".
10 febbraio 2019
Geografia del cinema: il nuovo corso con Bruno Fornara
È possibile raccontare il cinema come una geografia immaginaria, in cui si estendono continenti sconfinati, incredibilmente diversi non solo per quello che ci fanno vedere ma per come ce lo mostrano? Sabato 23 e domenica 24 febbraio Bruno Fornara ci porterà ad esplorare i 120 anni della storia del cinema, passando dalle ampie pianure del cinema della trasparenza ai frastagliati profili del cinema che esibisce le sue strutture, fino a trovarci di fronte a paesaggi ancora più sorpredenti. IL LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO 2 - LA GEOGRAFIA DEL CINEMA è l'ideale prosecuzione del corso tenuto da Bruno Fornara lo scorso anno. Ejzenštein, Welles, Ophuls, Mizoguchi, Rossellini, Oliveira sono solo alcuni dei registi che incroceremo in questo avventuroso viaggio nelle terre del cinema.
Per partecipare al corso è necessario prenotarsi: info@ilcinemadelcarbone.it o 0376.369860. Per gli studenti delle scuole medie superiori la partecipazione al corso è gratuita.
06 febbraio 2019
Le nostre battaglie
Presentato a Cannes 2018 nella Semaine de la Critique e al 36. Torino Film Festiva dove ha vinto il Premio del Pubblico e il Premio Cipputi, Le nostre battaglie arriva al Carbone
Il film racconta la storia di Oliver, interpretato da Romain Duris, un uomo che dedica tutto sé stesso alla lotta sindacale al fianco dei propri compagni di lavoro. Quando, da un giorno all’altro, sua moglie Laura (Lucie Debay) lo abbandona da solo con due figli, Oliver dovrà imparare a trovare un nuovo equilibri tra le sfide della quotianità e il suo lavoro.
Come dice con forma più che eloquente il titolo, il film racchiude in sé una moltitudine di battaglie (anche interiori, morali, intime), che in maniera quotidiana costellano le vicende di tutti i personaggi. C’è il mondo del lavoro, quello degli affetti e della famiglia, siano il matrimonio, la maternità, la paternità o il confronto con una sorella lontana e dallo stile di vita completamente diverso da quello di Oliver (la stupenda Laetitia Dosch).
Tutto è motivo di conflitto. Quello di Oliver è un personaggio estremamente positivo, impreparato a diversi aspetti della vita che fino alla fuga della moglie aveva trascurato e che si lascia cogliere alla sprovvista, che -a un certo punto- non sa più quale sia la direzione giusta da prendere, ma che non si dà mai per vinto.
Le nostre battaglie è un film che parla al pubblico con un garbo deciso e mai retorico, un’opera che c’entra tutti i bersagli puntati, sempre a fuoco nei toni e nei registri.
28 gennaio 2019
Nuove avventure al carbone dei piccoli lab!
Quest'anno - al carbone dei piccoli lab - si impara a far suonare una carta geografica, andare sulla luna senza l'aiuto dei computer, disegnare con i fiori e stampare come si faceva cinquecento anni fa. Vi interessa il programma? Da sabato 2 febbraio riparte il ciclo di laboratori con merenda dedicato ai bambini curiosi e pieni di fantasia. Il primo appuntamento è con DIA.TONICA, un mini laboratorio-concerto per carillon e mappe ideato dal musicista Emanuele Maniscalco. A seguire - domenica 17 febbraio - Fabio Bozzoli in CHE COSA SUCCEDE SE...? farà riscoprire ai piccoli partecipanti il fascino della scienza senza l'uso delle tecnologie. Sabato 2 marzo l'Oberdan si trasformerà in una tipografia con CIAK, SI STAMPA! di Maria Zaramella, per stampare le locandine dei film prossimamente in programma, mentre sabato 16 marzo tutti in Giappone con LINEE, FIORI, FOGLIE, COLORI: un'introduzione all'arte dell'ikebana curata da Jenny Favari.
Tutti i laboratori avranno inizio alle 16.15. Al termine delle attività, i partecipanti potranno recuperare le energie spese grazie a una gustosa merenda offerta da Coop Alleanza 3.0.
Il costo di iscrizione ai laboratori è di 5 euro. E' richiesta la prenotazione attraverso il form on line disponibile qui.
28 gennaio 2019
Il 6 febbraio Stefano Cattini presenta Pentcho
Nella città di Netanya, in Israele, c’è una rotonda che ospita il monumento di una nave. Quella nave è il Pentcho, vecchio battello fluviale di Bratislava, che rappresentò un'insperata scialuppa di salvataggio per 520 ebrei - cechi, slovacchi, polacchi, tra i quali 100 internati a Buchenwald - in fuga dall’Europa. PENTCHO è anche il titolo del film che Stefano Cattini ha dedicato a qull'incredibile viaggio lungo il Danubio e sfociato in mare aperto, tra stenti e difficoltà, fino al rocambolesco (e fortunato finale). Reduce da una tournée negli Stati Uniti, dove il documentario è stato presentato alla New York Film Academy nell'ambito delle manifestazioni organizzate organizzate dal Centro Primo Levi per la giornata della memoria, Stefano Cattini sarà ospite al cinema del carbone insieme a PENTCHO il prossimo mercoledì 6 febbraio (inizio proiezione ore 21.15).
25 gennaio 2019
André Téchiné: le voyageur des passions
Dal 28 ottobre al 25 marzo la rassegna André Téchiné: le voyageur des passions porterà al carbone l'opera di uno dei grandi autori del cinema d’oltralpe, forse il più misconosciuto in Italia. Otto appuntamenti di lunedì, nel doppio orario 18:15 e 21:00, per scorprire o riscoprire la filmografia di uno dei grandi maestri europei, cantore della gioventù e della libertà.
Il costo del biglietto di ogni proiezione è 7 euro, ridotto a 5 euro per i soci cinema del carbone e del Circolo del Cinema, che avranno anche la possibilità di sottoscrivere l'abbonamento all'intera rassegna di 8 film al prezzo di 20 euro. In omaggio con l'abbonamento, il catalogo della rassegna curato da Alberto Cattini.
"Al centro delle storie di Téchiné ci sono sempre l’individuo e i suoi legami sociali, ma soprattutto quelli familiari e affettivi, la memoria e l’esilio, i giovani, l’amore, l’omosessualità. Ma raccontando tutto questo, Téchiné non adotta quell’approccio intimista o addirittura ombelicale che alcuni identificano per antonomasia con il cinema francese, spesso un cinema “di prossimità”. Di certo, il regista predilige il ritratto dei sentimenti individuali e delle vicende personali dei suoi personaggi, e in questo si avvicina alla Nouvelle Vague. Il suo rapporto con la critica di quegli anni, e con la parola scritta da sé o da altri, segna da sempre il suo cinema. È tramite la parola scritta che egli media tra vita e immagini, mettendo l’intelletto al servizio dei sentimenti e della loro rappresentazione, non scegliendo mai un registro giudicante, né troppo distaccato.
Si potrebbe dire che la confidenza con la parola scritta che si percepisce nella scrittura dei personaggi, dei dialoghi e delle storie di Téchiné riesce a stare contemporaneamente dalla parte di Cocteau e di Brecht, e anche da quella di Barthes: perchè è una parola capace di narrare ma anche di stilizzare, confrontandosi con la materia umana, mente e corpo, con la stessa lucidità che Brecht pretendeva dai suoi attori ai quali prescriveva di recitare “a digiuno”. Il digiuno di Téchiné non è per nulla quel sottrarsi alle emozioni a cui oggi vengono attribuite sperticate quanto immeritate lodi bensì la capacità di non lasciarsi appesantire dalla soggettività e dal narcisismo.
Anche Goffredo Fofi ha scritto che il segno di Barthes è rintracciabile in tutta la carriera dell’autore, che può essere letta come una grande analisi del “discorso amoroso”, sempre meno concepito per frammenti, e con una crescente vocazione al romanzo rispetto alla cinefilia degli esordi. Nell’arco della sua carriera Téchiné è infatti riuscito ad opporsi sempre più chiaramente all’antinomia che oppone cinema popolare e cinema d’autore proprio per via della sua capacità di mettersi nei panni altrui, di parlare di temi condivisi e con un linguaggio comprensibile a tutti e su vari livelli, obiettivo chiaramente enunciato in varie interviste dallo stesso autore.
Come ha giustamente osservato da Alain Philippon, il linguaggio di Téchiné sa coniugare “prosa e poesia”, estetica e narrativa. Combinare fattori come questi, tra loro anche molto diversi, è forse una delle caratteristiche principali di questo regista e sceneggiatore, che ha studiato il cinema dei padri e dei fratelli maggiori per dare vita a una sua cifra personale. E il peso del passato, o della mancanza del passato e di esperienza, è spesso la molla che forza il suo linguaggio e i suoi personaggi verso un ingresso brutale e traumatico nella vita. Come François Truffaut disse prima di lui, Téchiné ripete infatti ancora oggi: “Faccio parte di quella categoria di registi per cui fare film è un modo di prolungare l’adolescenza”.
Claudio Panella e Silvia Nugara, Cult frame